L’argomento del captatore informatico è di stretta attualità: sulla base della delega disposta dalla recente Legge 23 giugno 2017 n. 103 di riforma del Codice Penale e del Codice di Procedura Penale, il Governo dovrà a breve emanare un decreto legislativo che ne regoli l’utilizzo.
Il tema costituisce l’oggetto della monografia di recente pubblicazione di Marco Torre, dottore di ricerca in discipline penalistiche all’Università di Firenze.
Abbiamo già affrontato in alcuni articoli recenti i temi della riforma Orlando e della copia forense e trojan. In questo articolo vediamo come affronta il tema del captatore informatico in una recente pubblicazione di Marco Torre, dottore di ricerca in discipline penalistiche all’Università di Firenze, i cui estremi sono “M. Torre, Il captatore informatico, Giuffré, 2017”.
Partendo dalla realtà che ormai vede il captatore informatico come strumento necessario in molte tipologie di indagini, l’autore effettua un particolare approfondimento giuridico delle problematiche ad esso connesse, con particolare attenzione al bilanciamento fra le potenzialità particolarmente invasive dello strumento e le garanzie e le tutele fondamentali degli individui stabilite dalla nostra Carta Costituzionale.
Il lavoro, a nostro avviso molto ben organizzato, parte dall’analisi dei due impieghi principali del captatore:
- l’intercettazione
- la perquisizione online da remoto
In particolare l’autore propone un’attenta analisi delle potenzialità tecniche messe a confronto con i beni giuridici da tutelare, corredata da una panoramica sulla giurisprudenza recente e sulla qualificazione giuridica delle perquisizioni da remoto, con una valutazione sull’eventuale possibilità di qualificazione delle stesse come “prova atipica” ai sensi dell’art. 189 c.p.p.
Il captatore informatico e la videosorveglianza
Il libro prosegue poi con l’analisi delle problematiche derivanti dall’uso del captatore per fini di videosorveglianza – argomento non oggetto della delega legislativa – per passare poi alle problematiche derivanti dalla natura transanzionale della prova informatica, con un attento esame delle criticità dell’art. 234-bis del codice di procedura penale di recente istituzione attraverso la legge di conversione del d.l. 7/2015.
Una veloce panoramica sulle esperienze di altri paesi europei giuridicamente impegnati su questo tema precede la parte, a nostro avviso, più interessante del lavoro, ovvero il suggerimento di un articolato normativo in grado di disciplinare l’uso del captatore, percorrendo quello che sarà il decreto ministeriale di prossima emanazione.
Il captatore informatico e le intercettazioni
Sul fronte intercettazioni l’Autore propone una ben precisa delimitazione dell’ambito di impiego del captatore informatico con la puntuale indicazione dei reati per i quali utilizzarlo, proseguendo poi con la formulazione di un articolato teso a regolare le modalità dell’intercettazione tra presenti e le modalità per garantire la riservatezza dei contenuti delle intercettazioni stesse.
Il captatore informatico e le perquisizioni online
Entrando nel merito del tema perquisizioni online, la soluzione proposta prevede l’introduzione nel Codice di Procedura Penale di un nuovo mezzo di ricerca della prova, il captatore informatico appunto, distinto e separato da quelli già in uso, in modo così da garantire un più equo bilanciamento fra le esigenze di indagine e i beni oggetto di tutela.
In questo ambito particolare attenzione è dedicata alla disciplina della esecuzione materiale dell’attività e al tracciamento delle operazioni effettuate, disciplina ritenuta dall’Autore quanto mai necessaria al fine di stabilire con esattezza i ruoli e responsabilizzare tutti coloro che risultano coinvolti nelle attività, con l’adozione di un registro cronologico degli accessi al dispositivo.
Ugualmente rilevante è la previsione dedicata alle modalità tecniche di acquisizione forense e conservazione dei dati contenuti nei supporti perquisiti, ciò al fine di garantirne l’integrità e l’immodificabilità, con espressa previsione di inutilizzabilità degli stessi in casi non disciplinati dalla legge o nel caso di inosservanza delle disposizioni tecniche emanate.
Il captatore informatico: conclusioni e sviluppi
Fra qualche tempo sapremo come il Governo avrà esercitato la delega legislativa, quali elementi positivi e quali criticità conterrà il Decreto Ministeriale di recepimento. A tal proposito, il lavoro di Marco Torre costituisce uno strumento sicuramente molto utile per il legislatore per la valutazione del provvedimento che verrà.
L’esposizione dei contenuti, pur riflettendo gli studi processualpenalistici dell’Autore, rende comunque accessibile le tematiche trattate anche a lettori dotati di una cultura giuridica non specialistica.
Alfonso Buccini